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L’Ora più Buia

– Se togli Gary Oldman, resta un film bello ma non bellissimo. Ma siccome Gary Oldman c’è e c’è eccome, è una delle cose più belle di quest’anno. –

Quest’anno attendevo soprattutto Star Wars e Dunkirk, che mi hanno rispettivamente deluso e soddisfatto pienamente. In mezzo rimane L’ora più Buia, di cui ho saputo abbastanza tardi ma che subito ha destato la mia attenzione.



L’ora più buia – di Joe Wright con Gary Oldman, Lily James, Kristin Scott Thomas, Ben Mendehlsson, Stephen Dillane – Recensione - FocacCine

Uscito in Italia con un ritardo che si vede solo nei film bellissimi (novembre in Usa, Gennaio in Italia), L’ora più buia racconta l’insediamento di Winston Churchill in piena Seconda Guerra Mondiale, dopo il disastro diplomatico di Neville Chamberlain e la sua linea diplomatica con Hitler che aveva permesso la caduta di mezza europa e la disfatta degli eserciti britannico e francese; la sua difficoltosa ascesa, osteggiato dal suo stesso partito in giochini politici in un periodo delicato come quello della disfatta in suolo francese (raccontata in Dunkirk); la persistenza, sua e – a tratti, soprattutto – della moglie, quando tutto sembra andargli contro; il contatto con il popolo e la riscossa.

Il tutto, il più delle volte, visto dagli occhi della sua dattilografa (interpretata dall’intensa e bellissima Lily James), il che è piuttosto bizzarro: è lo stesso, identico punto di vista de La Caduta, e con il film sugli ultimi giorni di Hitler quello sui primi di Churchill condivide anche le ambientazioni claustrofobiche: stanze in penombra, gallerie, bunker, uffici angusti e dormitori fatiscenti. Con rare incursioni in superficie, ma solo verso la penombra delle stanze reali o del Parlamento.

L’ora più buia – di Joe Wright con Gary Oldman, Lily James, Kristin Scott Thomas, Ben Mendehlsson, Stephen Dillane – Recensione - FocacCine

Se non si conoscesse la storia, viene da pensare che L’ora più buia avrebbe pure lo stesso epilogo del film con Bruno Ganz. Ma la storia fu un’altra, e a parte qualche minchione nostalgico ne siamo tutti lieti. Ma la vera forza di questo film è quella di non dare spazio alla speranza fino alla fine, far entrare lo spettatore nella barbarie nazista vista dagli isolani: così lontana, eppure così imminente. Una Londra di barricate e sguardi tesi, di incertezza ma anche di tanta speranza e fede nel proprio governo, nonostante i giochi di potere, nell’ombra, del duo Halifax-Chamberlain.

Piano, ora. Stiamo pur sempre parlando di un film il cui argomento principale è la politica. Non vedrete Dunkirk, al massimo vi avvicinerete un po di più a Il Discorso del Re. Ciononostante, come detto, il film è a modo suo avvincente.

Ora però tiriamo le somme.

Il film è visivamente godibilissimo, scorrevole, a tratti commovente. Non aspettatevi il miglior film del mondo, comunque, perché non lo è. Non ci sono tremendi colpi di scena, non ci sono attimi da cardiopalma o sequenze strappalacrime. è un film bello da vedere, scorrevole, mai noioso se a uno piace la storia e il personaggio. Quello che davvero rende questo film straordinario – e ci voleva poco a capirlo, è lui.

L’ora più buia – di Joe Wright con Gary Oldman, Lily James, Kristin Scott Thomas, Ben Mendehlsson, Stephen Dillane – Recensione - FocacCine

Non ho mai fatto segreto di avere una sbilanciata idolatria per Gary Oldman: un attore metamorfico, poliedrico, tremendamente flessibile. Ne L’ora più buia, coadiuvato da un’equipe di truccatori la cui vittoria agli Oscar sembra scontata, Oldman dà il meglio, assolutamente il meglio di sé, la sua ennesima metamorfosi non ci porta un’interpretazione di Winston Churchill, ci porta Winston Churchill in persona: il passo pesante, la voce stanca e alcolica, i tremori e la schiena curva, sotto il peso degli anni e delle sofferenze. Ci porta la forza spossata ma dirompente di un uomo in preda alle proprie emozioni molto più dei suoi interlocutori, un trascinatore di folle ai suoi albori, che per tutto il film riesce con ineguagliabile chiarezza a farci capire la difficoltà di questo politico di farsi ascoltare.

L’ora più buia – di Joe Wright con Gary Oldman, Lily James, Kristin Scott Thomas, Ben Mendehlsson, Stephen Dillane – Recensione - FocacCine

Amo particolarmente coloro che sono incapaci di comunicare con il mondo esterno. La genialità è spesso una prigione solitaria dentro alla quale persone che avrebbero potuto cambiare il mondo si sono viste rinchiudere, incomprese, orfane d’amore e di ascolto. Mi considero – qual modestia – uno di questi. E lo statista sicuramente lo era, oltre ad aver inanellato fallimenti bellici e politici fino ad allora – anche dopo, se è per quello.

Oldman sa portare tutto questo sul grande schermo con una naturalezza disarmante. Non interpreta Churchill: è Churchill. E non è un attore de L’ora più buia, è letteralmente lui stesso questo film nella sua totalità, se ne fa carico completamente e lo porta a livelli idilliaci di godibilità.

Diciamocelo pure: tolto lui – e in gran parte la buona prova di Kristin Scott Thomas – il film di per sé sarebbe deboluccio, addirittura insulso.

Sono lietissimo che Joe Wright abbia lavorato con un mostro sacro come Gary Oldman, che mentre scrivo si è già preso Golden Globe e Bafta, e che se non si becca pure l’Oscar c’è da marciare su Hollywood e fare la rivoluzione.

Lo so che è quello che dico sempre, ma da guardare assolutamente in lingua originale.

Scheda Film

 

  • Regista: Joe Wright: 8.
  • Protagonisti:
    • Gary Oldman: 10 e lode. Il film è lui
  • Pollice su: Gary Oldman, Gary Oldman e Gary Oldman.
    Ah sì, dimenticavo, Gary Oldman.
  • Pollice verso: Accanto a Gary Oldman gli altri sono nessuno.
  • Recitazione: 10. Per Gary Oldman.
  • Montaggio: 7. Non il massimo. Le poche scene belliche mi han fatto venire in mente la voce narrante di Alberto Angela.
  • Musiche: 8. Dario Marianelli, tra parentesi, il compositore toscano della colonna sonora di V Per Vendetta e già premio Oscar con Espiazione.
  • Visuale: 8. Interni stupendi, esterni così così.
  • Trama: 7.
  • Epilogo: 6. Mi sarei aspettato qualcosina di più.
  • Particolarità: il film ricalca in molte cose La Caduta: Gli ultimi giorni di Hitler con Bruno Ganz. Strano che sia proprio diametralmente opposto, narrando lascesa del suo più grande avversario sul fronte occidentale.

 


L’ora più buia – di Joe Wright con Gary Oldman, Lily James, Kristin Scott Thomas, Ben Mendehlsson, Stephen Dillane – Recensione - FocacCine