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Doctor Strange

Era da tanto che volevo inaugurare questo blog di recensioni-focacCine, e vi confesso che ho un po’ accelerato il passo per cominciare proprio da Doctor Strange. La cosa ha sorpreso anche me: la mia esperienza fumettistica riguarda soprattutto Spiderman, quello di una volta, con Norman Osborn, con la saga del Clone o del costume nero, per intenderci. Di sicuro, Stephen Strange l’ho sempre, come direbbe Leopardi, cacato di sbieco. Ma il film mi intrippava da quando ne sentii l’annuncio nel 2014, e per molteplici motivi.

Marvel's Doctor Strange | FocacCine | Cinema & Film
  • Primo: è un film Marvel, e io non faccio il finto hipster anti-mainstream solo perché fa figo; la Marvel faceva fumetti coi controcazzi, e oggi – specie in mano a Disney – fa film coi controcarati;
  • Secondo: Si dice in giro che sia il miglior film Marvel della storia. Sommatelo al punto primo…
  • Terzo: Se non bastassero Marvel, Disney, il cameo di Stan Lee, le promesse di easter eggs e post-credit scenes ecc., c’è quella sicurezza monolitica che è Benedict Cumberbatch, l’attore con la faccia talmente aliena da poter impersonare mostri sacri come Sherlock Holmes, Alan Turing e Khan (insomma, ci ha la faccia da supergenio!) e una voce talmente prorompente da aver doppiato il drago Smaug nella trilogia de Lo Hobbit; e un’altra sicurezza altrettanto bizzarra ma pur sempre affascinante che è Tilda Swinton – per i profani, la Strega di Narnia, per me sempre e solo l’arcangeloandrogino di quel colosso del cinema che fu – nonostante KeAno Reeves – Constantine.

Tilda Swinton | Doctor Strange | FocacCine | Cinema

Forte di queste valide motivazioni, io e la mia signora abbiamo lasciato casa e cani in mano a mia mamma, ospite per qualche settimana, e ci siamo avviati verso la Sala Magica.
Dopo il timore di non entrare in tempo per colpa di un papà incazzatamente temporeggiante nell’atto di inveire contro la povera cassiera per una questione di tessere che non ho ben capito (povero il figlio 16enne che si copriva il volto mormorando “Dai papà, lascia stare…” Poraccio!) e ai ritardi dovuti a qualche maiale che ha sporcato un po’ troppo la sala (sì, siamo barbari, ammettetelo!), per ragioni inspiegabili siamo nonostante tutto entrati in sala in un’ora decente, scoprendo che “centrali a metà sala” fu tradotto dalla cassiera – forse ancora in preda al panico dal papà di prima – come “metà sala al centro della fila di sinistra che è quella che mi fa torcere il collo di più”. Ma chissene in fondo, la magia del cinema non sta nel sedile ma nella storia.

E via con l’inevitabile, inutile, imbecille Disney pre-Show, di cui salvo solo i due trailer di Rogue One (film noto anche come “Godooooooo” dell’anno). Qualche trailer di un sacco di film che sicuramente lasceranno il loro marchio nella storia, visto che manco uno me lo ricordo oggi che son passati due giorni… Ma tant’è.
Va detto che, ormai inevitabile quando si vanno a vedere film così pop, l’accerchiamento dei nostri posti da parte di orde di bimbiminkia che ci mettono 4 minuti – cronometrati – a togliersi il giubbotto, sedersi e chiudere la bocca all’inizio ha preoccupato non poco me e la mia signora. Ma va detto anche che poi il film è iniziato e i bimbiminkia si sono comportati da esemplari mangiafocacCine, zitti zitti e rapiti dalla magia Marvelous.

Merito di un film coinvolgente dall’inizio alla fine. Non sto qui a raccontarvi la trama perché non sono né un vile spoilerman né un professore di Marvelogia. Vi dirò che il dottor Strange, evidentemente il gemello Marvelous del DC-Wizard Mandrake, è qui un celebre e arrogante chirurgo caduto in disgrazia dopo un incidente stradale.
Arrogante e Cumberbatch vanno a braccetto in un film: il viso, la voce, la postura, è tutto perfetto nell’interpretazione del ruolo. La sofferenza edonistica di un uomo abituato ad avere tutto che capisce di non avere più nulla – ma pure nulla da perdere – è ben rappresentata dal Benedetto, dal trucco e dalle luci. Tant’è vero che quel petardo di Rachel McAdams manco si nota nel film (che poi tutto sto petardo non lo è).

Per il resto, il film è tra i migliori – esatto, non il migliore ma siamo lì – di casa Marvel, grazie anche alla durata sotto i 120 minuti, creatura ormai rara da quelle parti. La “breve” durata permette un’azione continua, intervallata solo da qualche parentesi più filosofica necessaria alla trama. Amoreggiamenti zero o quasi, solo accennati in pieno stile Marvel (Tony/Pepper, Thor/Jane, ecc.). Dialoghi niente male, fatto salvo per Mordo, anello debole della storia a mio avviso: interpretazione così così, personaggio così così, insomma mi aspettavo di più da costui, vista la battutona riservatagli sul trailer che poi è il suo intervento più illuminante in tutto il film. Post-credits inclusi. è invece lo stoico Wong a rubare la scena tra le comparse.

Ma e gli effetti speciali? direte voi. E per forza! Materialisti del menga che non pensate ad altro.
Ebbene, lapidatemi pure:
Niente. Di. Spe-cia-le.

In fondo, stiamo parlando di un film della Marvel, per cui il CGI abbonda. Qui però abbiamo un’aria più artificiosa che artificiale: la cosa triste è che probabilmente non si poteva fare altrimenti, proprio per le caratteristiche intrinseche di Doctor Strange: incantesimi, scudi sbrilluccicosi di energia mistica, corpi astrali che combattono in levitazione tra le corsie d’ospedale.
Non c’è la verosimiglianza di Iron Man e Capitan America, ma nemmeno la maestosità vista in Thor o Guardiani della Galassia. La Resa dei Conti (non spoilero) è quella che maggiormente delude, mentre per la maggior parte del film, la Casa delle Idee partorisce una scopiazzatura di tutto ciò che abbiamo già visto (e che tanto ci fece godereeeeeeee!) in Inception e Interstellar. Nolan 1 – Marvel 0.
Un punto debole che non mi colpisce minimamente, io amante delle trame ben scritte e dei personaggi ben concepiti e interpretati. E lo Stephen Strange di Cumberbatch è fantastico: arrogante, arguto, divertente; un po’ impacciato, il che combinato alla già citata arroganza è un mix esplosivo.

Marvel's Doctor Strange | FocacCine | Cinema

E questo film, come probabilmente è giusto che sia, Cumberbatch se lo porta sulle spalle, riducendo buoni e cattivi a comparse, un po’ per la nullità di certi personaggi (il Mordo interpretato da Chiwetel “12 anni schiavo” Ejiofor, come ho già accennato, non “morde”, permettete la battuta… Molto simile all’Eddie Brock di Topher Grace visto in quella zucchina carbonizzata che fu Spider-Man 3). Tutto ciò che questo film ha di buono da offrire arriva dal personaggio Stephen Strange, un Tony Stark sobrio e pulito a cui non sembra piacere la f**a o l’aperitivo, e dell’interpretazione madornale del protagonista. Tilda Swinton, in un ruolo un po’ frigido, fa il suo, dando il suo contributo interpretando un algido Mago Supremo, l’Antico.

Mordo - Doctor Strange | FocacCine | Cinema

Nel complesso, pertanto, un film divertente, avvincente, coinvolgente, che non è il fenomeno cinematografico del secolo come qualcuno può pensare. Insomma, siamo ben dentro la media Marvel e molto, molto lontani dal Fan4stic Award per peggior superhero movie della storia. Doctor Strange non rivaleggia con Iron Man, ma siamo bene a livello con Guardiani della Galassia come simpatia e azione. FocacCine non gourmet, insomma, ma si lasciano mangiare.

Credo che, nell’anno in cui mi son sorbito Cagate con la C maiuscola tipo Suicide Squad e Zoolander 2, la strada che ci porta a Rogue One si è addolcita di colpo.

Aggiornando la classifica delle focacCine dell’anno 2016, alla data del 17 Novembre 2016 (Un mese da Rogue One):

  1. Rogue One (vittoria d’ufficio, invalidabile solo in caso di un’epidemia del morbo di 50 Sfumature di Grigio);
  2. Pets;
  3. Doctor Strange;
  4. L’era Glaciale 5;
  5. Jason Bourne;
  6. Bridget Jones 3;
  7. Star Trek Beyond;
  8. Trafficanti;
  9. Zoolander 2;
  10. Il contenuto del sistema fognario di Mumbai dopo il cenone di capodanno (guardo anche questo pur di non riguardare Suicide Squad)
  11. Suicide Squad.